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venerdì 24 agosto 2012

E vissero tutti evasori e contenti


Io sto con il Prof. Francesco Pizzetti, docente di Economia ed ex garante della privacy,che ieri propose di togliere il diritto di voto agli evasori fiscali, basandosi sui dettami dell’Art. 48 della Costituzione, secondo cui “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Tempo fa in un forum prima e durante un dibattito poi proposi la stessa cosa ed un coro di polemiche e di fischi si librò nell’aria come uno stormo di falchi predatori. Eppure in
quasi tutti i Paesi del mondo l’evasione fiscale è un reato punibile penalmente col carcere. Io addirittura proposi di estendere tale provvedimento agli elusori che, dopo i dovuti accertamenti, fossero riconosciuti di evasione; e di utilizzare il tesserino magnetico del codice fiscale come banca dati fiscale-finanziaria di ogni contribuente, così da poterlo monitorare ogni volta che ricorre a pubblici servizi: ospedale, mezzi pubblici di trasporto, per fargli pagare tariffe più alte. D’altronde su questo scottante e delicato tema ci sono pareri decisamente discordanti anche in ambito internazionale. Nelson Mandela diceva che “L’evasione e l’elusione fiscale sono tra le più grandi dimostrazioni di mancanza di senso civico”, mentre Silvio Berlusconi sosteneva che “Quando un imprenditore deve pagare tante tasse è legittimato ad evadere”. E’ chiaro che ognuno ha le sue idee. Perfino Milton Friedman, premio Nobel per l’economia nel 1976 sosteneva che “Se l’Italia si regge ancora è grazie al mercato nero ed all’evasione fiscale che sono in grado di sottrarre ricchezze alla macchina parassitaria ed improduttiva dello Stato per indirizzarle verso attività produttive”: un’analisi sicuramente significativa e veritiera, soprattutto dimostrata da chi ha passato la vita a studiare e capire le dinamiche economiche mondiali. C’è da dire però che ora l’Italia non si regge più: non ci sono bagliori di speranza per uno sviluppo certo o comunque molto probabile, anche se qualcuno vede “delle luci in fondo al tunnel”. Poi l’Italia da sempre è tra i Paesi che spendono più soldi per la propria classe politico – dirigente, senza contare gli sprechi che si perdono in finanziamenti pubblici di matrice clientelare e che quindi diventano sempre meno tracciabili. Sprechi quindi che il contribuente si trova sul proprio groppone e che deve subire anche un peggioramento dei servizi pubblici garantiti dalla Costituzione che avanza in progressione geometrica: sanità, trasporti, istruzione e ricerca sono tra i servizi che peggiorano sempre più.
Insomma, alla fine anche il Prof. Pizzetti è stato bersagliato di polemiche, ma d’altronde c’era da aspettarselo nel Paese della contabilità creativa e della depenalizzazione del falso in bilancio!
FONTE: lpiersantelli.wordpress.com

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