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martedì 21 agosto 2012

IN BREVE : IL DEBITO PUBBLICO SE USATO CON BUON SENSO

Il debito pubblico non è il problema, ma la soluzione. E’ inutile girarci intorno, quando gli investimenti privati per diversi motivi tardano ad arrivare, l’unico fattore esterno che può rimettere in moto un’economia depressa è una spinta più decisa sulla leva del debito pubblico. Le operazioni di spesa a deficit o deficit spending se utilizzate con criterio e giudizio ( in definitiva no come in Italia) non solo non creano danni ma possono porre le premesse per un aumento della domanda interna, maggiori consumi sia per spese governative che private, un miglioramento dell’occupazione, maggiori entrate fiscali e un progressivo abbattimento dello stesso debito pubblico, dato che in certe condizioni di ripresa
economica le tasse prelevate sui redditi cominceranno ad essere superiori alle spese del governo. Ancora una volta, qui si tratta di evidenze empiriche e storiche e non di congetture, perché prima dell’avvento della barbarie neoliberista di azzeramento dell’intervento statale, i debiti pubblici, compreso quello italiano, si aggiravano nel mondo intorno al 40%-60% in rapporto al PIL, mentre quando le lobbies finanziarie e bancarie a partire dalla fine degli anni ‘70 hanno preso il sopravvento e cominciato a pretendere l’arretramento e lo snellimento dello Stato, i debiti pubblici sono esplosi sia per la dinamica di aumento non più controllato degli interessi sul debito (il caso italiano è esemplare perché dopo che la banca centrale Banca d’Italia è stata privata nel 1981 del suo ruolo di acquirente residuale dei titoli di stato rimasti invenduti o richiesti ad un valore troppo basso, gli interessi sul debito hanno toccato punte del 16%, facendo aumentare il debito pubblico senza un corrispondente aumento della spesa pubblica che è invece rimasta pressoché costante) sia per un ridotto gettito fiscale, dato che sono diminuiti i redditi reali (al netto dell'inflazione) per la maggioranza dei lavoratori e sono state contemporaneamente abbassate le tasse per le fasce più ricche della popolazione

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